Il comparto della pesca in Campania, analogamente a quanto avviene nelle altre regioni del Mezzogiorno, è caratterizzato prevalentemente dalla presenza di pescatori dediti alla piccola pesca costiera (circa l’80%), che per sua natura rende la filiera ittica fragile, con bassa propensione all’ imprenditorialità, età media elevata, mancanza di ricambio generazionale dovuto soprattutto alla percezione da parte dei giovani di un settore senza futuro.
Similmente, il comparto dell’acquacoltura ed in particolare quello della mitilicoltura versa in uno stato di crisi dovuta prevalentemente alla fragilità imprenditoriale delle imprese acquicole; alle difficoltà e complessità dei procedimenti autorizzativi per l’ottenimento di spazi di coltura; alla percezione di un settore poco appetibile per i giovani; alla mancanza di conoscenze scientifiche e tecniche adeguate per lo sviluppo di modelli imprenditoriali sostenibili.
Per rafforzare e supportare la crescita delle imprese di entrambi i comparti, La Regione Campania, in collaborazione con il Formez PA, ha messo in campo il progetto “Forza Pesca” attraverso il quale sviluppare un sistema di trasferimento di conoscenza ed acquisizione di competenze sia per il settore della piccola pesca costiera che per quello dell’acquacoltura. In attuazione delle misure 1.29 (Promozione del capitale umano, creazione di posti di lavoro e del dialogo sociale) e 2.50 (Promozione del capitale umano e del collegamento in rete) del PO FEAMP 2014-2020 si punta a conseguire i seguenti obiettivi:
- migliorare e potenziare la Governance istituzionale sul territorio del sistema informativo/formativo campano nel settore della pesca e dell’acquacoltura;
- informare e formare in modo preciso e locale gli addetti del settore;
- facilitare il ricambio generazione degli addetti;
- favorire la diversificazione professionale delle attività di pesca e acquacoltura.
Gli obiettivi sopra illustrati verranno raggiunti attraverso i specifici interventi, ovvero:
- apprendimento permanente;
- realizzazione di progetti comuni;
- diffusione delle conoscenze di carattere economico, tecnico, normativo o scientifico e delle pratiche innovative;
- diffusione di conoscenze sulla gestione sostenibile degli ecosistemi marini, sull’igiene, sulla salute, sulla sicurezza, sulle attività nel settore marittimo, sull’innovazione e sull’imprenditoria;
- collegamento in rete e scambio di buone pratiche
- dialogo sociale a livello nazionale e locale.