ALICI DI MENAICA

di Donatella Marino

La pesca della Menaica è un’antichissima tecnica un tempo diffusa su tutte le coste del Mediterraneo e che oggi sopravvive in pochi luoghi. Uno di questi è il Cilento, in particolare Marina di Pisciotta, un piccolo borgo sulla costa, a metà strada tra Velia e Capo Palinuro. Un luogo dal fascino senza tempo dove i pescatori praticano ancora l’antica pesca delle alici con la Menaica una tecnica che consiste nel calare delle reti a maglia larghe nelle quali solo le alici più grandi e adulte restano impigliate. Una pesca ancora artigianale e sostenibile praticata da pochissimi pescatori del Cilento. È proprio nel Cilento, precisamente a Pisciotta, che vent’anni fa Donatella Marino e suo marito Vittorio, allora ristoratori, decidono di aprire un laboratorio di trasformazione e vendita delle alici di Menaica. Il percorso che Donatella Marino e suo marito hanno fatto è stato lungo ma da sempre ha puntato a garantire che la pazienza e la fatica della pesca, l’esperienza e la cura della salagione potessero essere ben considerati come valore aggiunto. Donatella Marino e Vittorio Rambaldo, uniti nella vita e nel lavoro, negli anni ’90 si lanciano in una nuova avventura. Lui ritorna a pescare alici con la menaica, attività storica di famiglia, in quanto usciva con il padre a pescare imparando, fin da bambino, ad usare le reti di Menaica; lei, invece, le trasforma in prelibate conserve. Nell’anno 2000, il sapore unico e delicato di queste alici e l’antica tradizione della Menaica vengono notate dall’associazione Slow Food, che ne fa un Presidio. Le alici di Menaica divennero, così, nel 2001, il primo Presidio Slow Food della regione Campania, presidio fortemente voluto e promosso dall’allora sindaco di Pollica, il compianto sindaco pescatore Angelo Vassallo. Dopo tanti sacrifici Donatella e Vittorio riescono a costituire una piccola azienda a conduzione familiare che si occupa della lavorazione e della vendita di prodotti ittici e del pescato locale conservato secondo antiche tradizioni. L’azienda, trasferitasi da poco a San Marco di Castellabate, oltre alle alici, produce anche tre tipi di tonno sott’olio, l’Alalunga, l’Alletteranno e il Pinna Gialla, lavorati in modo artigianale e come la tradizione di famiglia insegna. Protagoniste, poi, le alici di Menaica sotto sale, ma anche le alici marinate, la colatura di alici, il paté. Infine, Donatella Marino realizza anche tre tipi di sughi rossi con il pesce ricordando i tempi passati ai fornelli.
Appassionata ad antiche tradizioni culinarie, Donatella si sta dedicando anche alla trasformazione e conservazione della Triglia Rossa di Licosa.
Oggi in azienda lavora anche Serena, una dei due figli di Donatella e Vittorio.

Le alici di Menaica si pescano nelle giornate di mare calmo, tra aprile e luglio. I pescatori escono all’imbrunire e, appena dopo il tramonto, stendono la rete al largo sbarrando il loro passaggi. La particolarità di questa tecnica è proprio la rete che si chiama “MENAICA”. Essa seleziona le alici in base alle dimensioni, catturando le più grandi e lasciando passare le piccoline. Nervose e guizzanti, le alici, una volta intrappolate, perdono in breve tempo gran parte del loro sangue. Con la forza delle braccia si tira in barca la rete e, delicatamente, si estraggono dalle maglie, una a una, staccando la testa ed eliminando le interiora. Poi si sistemano nelle cassette e – fatto molto importante – non si utilizzano né il ghiaccio né altri tipi di refrigerante per il trasporto. Le alici vanno lavorate immediatamente: prima si lavano in salamoia e poi si dispongono in contenitori per la salagione, alternate a strati di sale. Quindi inizia la stagionatura, anticamente venivano lasciate stagionare nei “magazzeni”, ovvero dei locali in cui si effettuava anche il rimessaggio delle barche; attualmente la stagionatura avviene in locali appositi a temperatura e umidità controllata. Qui le alici devono maturare, ma senza asciugare troppo, almeno tre mesi.
Le alici di Menaica sotto sale si distinguono per la carne chiara che tende al rosa e per il profumo intenso ma allo stesso tempo delicato, che le rende assolutamente uniche. Si mangiano fresche o sotto sale, crude o cotte.

Diretti: consumatori, ristoranti

Indiretti: territorio

Campania

AMBIENTE

La pesca di Menaica è una tradizione familiare attraverso l’utilizzo di una rete ecocompatibile ossia una rete a larghe maglie che raccoglie solo gli esemplari adulti, lasciando passare i più piccoli e garantendo così il mantenimento della specie. Attualmente la pesca è realizzata da imbarcazioni del Cilento che conferiscono al laboratorio il prodotto. Questo viene subito lavorato al rientro in porto, messo sotto il sale e lasciato stagionare per almeno 3 mesi. Ricerche scientifiche affermano tuttavia che molte proprietà nutritive di queste alici si conservano invariate fino a 13 mesi di salagione, per via della loro scarsa presenza di sangue che non innesca processi ossidativi. Questa caratteristica è dovuta sempre alla tecnica di pesca: le alici, intrappolate nella rete dalla testa, vengono staccate dai pescatori una ad una eviscerandole.

Il prodotto lavorato include anche Tonno Alalunga, Tonnetto AlletteratoSgombro, Tonno Pinna Gialla e la Triglia Rossa di Licosa.

 

Per la vendita dei vari prodotti ittici e del pescato locale, conservato secondo antiche tradizioni, è previsto uno shop online.

Certificazioni possedute: CE, Presidio Slow Food, Kosher

 

Alici di Menaica di Donatella Marino

Via Giovanni Romito snc

84048 San Marco di Castellabate (SA)

Tel. 3474439102

info@alicidimenaica.it

http://www.alicidimenaica.it/